Care collaboratrici, cari collaboratori,
è ormai un anno che la COVID-19 ha sconvolto le nostre abitudini, incastrandoci in una quotidianità che mai ci saremmo immaginati prima della metà di marzo dello scorso anno. E che è diventata la normalità.
«Prima» ci si poteva incontrare nei corridoi, si potevano scambiare quattro chiacchiere spontaneamente, salutarsi con una stretta di mano – un gesto tanto semplice quanto ormai temuto – infilarsi in un ascensore in cui erano già pigiati cinque occupanti, e semplicemente vedere volti tutti interi.
Da tanti mesi ormai, l’UST è proprio vuoto! Abbiamo convertito le rare riunioni ancora consentite intra muros in videoconferenze, trasmettendoci parole che si aprono un varco attraverso microfoni, auricolari e cuffie audio.
Per fortuna riusciamo a rimanere uniti e connessi: uniti anzitutto nella nostra missione di produzione statistica, che portiamo avanti trovando soluzioni ai problemi provocati dalle circostanze correnti. E poi connessi, grazie in particolare al mondo virtuale, che ci permette di superare le barriere spaziali e ritrovarci su piattaforme comuni, una delle quali è proprio «Infos». Con il primo numero del 2021, la rivista digitale punta i riflettori in varie direzioni.
Anzitutto nel senso tecnico del termine, poiché entrerete dietro le quinte della nostra videoproduzione: un sistema di comunicazione nonché metodo per presentare i nostri risultati statistici più che mai utile e arricchente. Chi si nasconde dietro la telecamera? Come prende vita l’idea di una serie di video? Quali soni i mezzi disponibili e le circostanze della realizzazione del materiale?
Varcheremo anche le porte del mondo di sei giovani in formazione: come vivono il telelavoro, proprio quando la presenza di una persona di riferimento sarebbe di primordiale importanza per fare progressi nell’apprendimento? E come scendono a patti con la sensazione di essere improvvisamente tagliati fuori dai primi legami professionali che si stavano tessendo?
Daremo poi spazio a un po’ di esotismo, familiarizzandoci con la Pecha Kucha, le cui curiose sonorità hanno stimolato l’immaginazione dei nuovi collaboratori e delle nuove collaboratrici durante il corso introduttivo.
Rimangono però alcune mansioni che richiedono inderogabilmente la presenza fisica dei colleghi in ufficio. Come per esempio quelle che ruotano attorno al centro di stampa, che si è da poco dotato di una nova stampante perfettamente adeguata al «print on demand», il modo di procedere che abbiamo adottato sin dalla fine dello scorso decennio.
Ecco alcuni dei progetti pronti per voi da leggere nella pubblicazione fresca di produzione. Ma ve ne sono altri! La Compers, per esempio, vi propone di ripercorrere i suoi impegni passati e di dare uno sguardo a quelli futuri.
Diamoci appuntamento tra i resoconti illustrati su «Infos»: facciamo in modo che il distanziamento non diventi sociale, dal momento che possiamo restare collegati.
Buona lettura!